Nella nostra realtà di solito si ricorre all’agopuntura per un problema di salute che non si è riusciti a risolvere grazie alla medicina convenzionale, spesso per un dolore cronico e non solo e quindi la richiesta di cura riguarda per lo più problematiche cronicizzate. In tali situazioni l’agopuntura può apportare benefici se applicata con un ciclo di sedute appropriato, tanto più lungo quanto più antico è il disturbo. La modifica dell’equilibrio neurovegetativo del paziente e il miglioramento della capacità di auto cura dell’organismo, conseguenti alla infissione degli aghi e al conseguente stimolo bioelettrico, si instaurano progressivamente. Per mantenersi e consolidarsi nel tempo, tale modifica ha bisogno della ripetizione dello stimolo.
L’effetto miracoloso, talvolta immaginato, che una sola seduta possa eliminare ad esempio una cefalea presente da tempo, seppure possibile, è eccezionale.
Nella mia esperienza, di solito, sono necessarie più sedute (frequentemente in numero di otto) con cadenza settimanale affinché il disturbo cronico si attenui e/o scompaia. Nel corso del ciclo di trattamento vi è la possibilità, in primo luogo, di consolidare il rapporto terapeutico tra medico e paziente, che ha dei caratteri specifici e richiede che venga realizzato all’interno di un’atmosfera collaborativa (per utilizzare il linguaggio dei testi cinesi è necessario che avvenga l’incontro trai due Shen*, quelli del medico e del paziente) indispensabile per comprendere e decodificare il significato dei sintomi e anche del metodo di cura.
Al paziente viene dunque richiesto di essere parte attiva del processo di cura, cioè di raccogliere gli stimoli che scaturiscono dalla terapia in generale, di osservare e riferire con attenzione l’andamento dei disturbi, di modificare eventuali comportamenti inappropriati. Questo, grazie anche ad una più acuta comprensione di sé, determinata dall’azione degli “Aghi celesti**.
Insomma il ciclo di trattamento, con cadenza settimanale delle sedute per circa due mesi, può essere inteso come un percorso utile ad invertire la deriva di situazioni negative e connotate da sofferenza verso condizioni di maggiore benessere
* Secondo la Medicina Tradizionale Cinese lo Shen “E’ la radice della Vita e l’origine della vita mentale” (Su Wen). Lo Shen corrisponde alla Mente ed è correlato al Cuore, e comprende anche tutte le altre emozioni (mentali e spirituali). Le attività mentali e la coscienza risiedono nel Cuore, che influenza le nostre emozioni, e alloggia lo Shen, responsabile dell’affettività, del pensiero, della coscienza, della memoria (degli eventi lontani nel tempo), del sonno, della consapevolezza.
** “Aghi celesti” E’ una espressione che si trova comunemente nei testi di medicina cinese, a simbolizzare la capacità degli aghi mettere chi li riceve in connessione con le energie del “Cielo”, cioè in estrema sintesi, con le proprie migliori energie spirituali, emotive e fisiche.
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