Definizione, fondamenti alla luce del pensiero occidentale
Evidenze scientifiche e meccanismi d’azione
Una ricca ricerca, svolta non solamente in Cina, ma anche in Occidente, ha documentato esaurientemente i principali effetti e meccanismi d’azione dell’agopuntura, a partire dai recettori periferici al SNC, seguendo le vie nervose che conducono lo stimolo provocato dall’agopuntura, dalla stimolazione termica e dall’elettroagopuntura. Mentre non esiste una specificità per quanto riguarda i recettori, si è riscontrato che le fibre nervose maggiormente interessate dall’agopuntura manuale e dalla moxibustione sono le Aδ e C, mentre l’elettroanalgesia agopunturale si avvale unicamente della stimolazione delle A-δ. Le vie percorse a livello midollare sono i fasci neo e paleospinotalamici, mentre i nuclei di encefalici e le aree corticali sono estesamente interessate, a partire da talamo ed ipotalamo. La sperimentazione scientifica ha dimostrato che gli effetti dell’agopuntura possono coinvolgere tanto semplici riflessi nervosi segmentari, quanto complessi circuiti mesencefalici e diencefalici.
In pratica si può considerare che lo stimolo bioelettrico prodotto dall’inserimento dell’ago nell’ambiente salino, costituito dal corpo umano, è in grado di influenzare la periferia del corpo e a partire dalla stessa periferia il centro regolatore costituito dal sistema neurovegetativo centrale. Quella parte del sistema nervoso, cioè, che controlla la nostra vita vegetativa (respirazione, digestione, ritmo sonno-veglia, produzione di ormoni, ecc.) senza che noi ne siamo consapevoli.
I principali effetti dell’agopuntura sono i seguenti:
- Vaso-modulatore e trofico, che consente di regolare la circolazione sanguigna nei diversi distretti corporei e di ristabilire un corretto trofismo tissutale,
- Antinfiammatorio e di regolazione del sistema immune, utile per la risoluzione delle patologie flogistiche;
- Antalgico, che si estrinseca a quattro livelli: midollare, mesencefalico ipofisario e corticale, attraverso la secrezione di neuromediatori (dinorfine, enkefaline, catecolamine, endorfine);
- Decontratturante-antispastico, che provoca il rilasciamento della muscolatura somatica e viscerale, assai utile nella terapia di numerose patologie altiche (lombalgia acuta, coliche addominali, ecc.),
- Ansiolitico-antidepressivo, reso possibile dall’azione dell’agopuntura a livello del sistema limbico, della corteccia cerebrale e dalla regolazione secrezione documentata di numerosi neuromediatori (endorfine, serotonina, GABA, ecc) implicati nei processi mentali;
- Di regolazione neuro-ormonale, che si estrinseca attraverso l’asse ipotalamo-ipofisario-gonadico ed altri meccanismi endocrinologici, che rende possibile il controllo dell’omeostasi.
L’insieme di tali effetti rende possibile la terapia di numerose patologie, non necessariamente caratterizzate da sintomatologia dolorosa, agendo sui meccanismi che sono alla base della malattia e non solamente sulla sua componente dolorosa. In altre parole, contrariamente ad un’opinione assai radicata, l’agopuntura è una terapia di tipo eziologico e non meramente antalgico; anzi, l’uso di questa tecnica al semplice scopo di sopprimere il dolore (solitamente in tal caso si applica l’elettroagopuntura) produce effetti parziali e della durata di poche ore, con scarso significato terapeutico.
La conoscenza dei fondamenti della medicina orientale fornisce un modello di interpretazione dell’universo psicosomatico personale olistico ed organico, che, utilizzato in maniera personalizzata, fornisce una mappa utile a promuovere nel paziente un riordino dei bioritmi personal ed attiva le capacità di guarigione naturale.
Integrazione con la Medicina Occidentale
Come già avviene in Oriente da molti anni, è auspicabile una piena integrazione tra agopuntura e Medicina Occidentale, dal momento che non esiste alcun ostacolo di carattere tecnico a questa eventualità ed è stata documentata in numerosi studi sperimentali un’ottima sinergia tra i due approcci terapeutici. Ad esempio, l’associazione di agopuntura e rieducazione funzionale dà risultati assai migliori dell’applicazione di una sola delle due tecniche; allo stesso modo la terapia agopunturale a volte consente di ridurre la somministrazione dei farmaci, potenziandone l’azione e riducendone gli effetti collaterali. I meccanismi d’azione dell’agopuntura e delle metodiche terapeutiche convenzionali interessano le funzioni organiche a livelli diversi e la loro associazione si traduce spesso in una sinergia, all’interno della quale ciascuno dei due approcci è in grado di colmare le carenze dell’altro e di potenziarne gli effetti.
Indicazioni cliniche e limiti
Una ricca letteratura scientifica inerente l’agopuntura è consultabile in Medline: la maggior parte dei lavori realizzati negli ultimi anni è conforme ai parametri EBM e dimostra in modo inequivocabile l’evidenza dei risultati terapeutici dell’agopuntura nei confronti di numerose patologie, sia di tipo internistico, che muscolo-scheletrico. Anche gli NIH (National Institutes of Health) hanno riconosciuto la sicura efficacia dell’agopuntura nei confronti di alcune patologie (tra cui si ricordano la nausea gravidica ed il dolore post-operatorio) e la sua possibile azione nei confronti di alcune altre (tra cui asma, paralisi post-ictus, cefalea, dismenorrea, gomito del tennista, lombalgia, ecc.), concludendo che in questi ultimi casi l’agopuntura può rappresentare “una terapia adiuvante, un’alternativa accettabile o essere parte di un programma terapeutico articolato”. Ugualmente importante è il documento pubblicato dalla WHO nel 2002, che analizza le applicazioni dell’agopuntura, valutandone le evidenze cliniche e riscontrando l’evidenza dell’efficacia dell’agopuntura in numerose patologie.
Le attuali ricerche scientifiche stanno dunque confermando i dati empirici forniti da millenni di esperienza clinica, che hanno visto l’impiego dell’agopuntura, quale unica terapia o in associazione ad altre metodiche, nella cura di un gran numero di affezioni acute e croniche, somatiche, viscerali e psichiche www.naturalstandard.com
- Ortopedia, Fisiatria: patologie dolorose su base artrosica, discopatie ed ernie discali, cervico-brachialgie, lombosciatalgia, spondilolistesi, crolli dei corpi vertebrali, artrosi temporo-mandibolare, periartrite scapolo-omerale, epicondilite, rizartrosi del pollice, artralgie della mano, periartrite dell’anca, coxartrosi, gonartrosi, tendinopatie e distrazioni muscolari, talalgie, metatarsalgie.
- Ginecologia: irregolarità del ciclo, amenorrea, dismenorrea, sindrome premestruale, sindrome climaterica, infertilità, leucorrea, infezioni genito-urinarie recidivanti.
- Ostetricia: iperemesi gravidica, presentazione podalica, induzione del parto, analgesia e potenziamento della dinamica uterina nel corso del parto.
- Neurologia: cefalea vascolare e tensiva, nevralgia del trigemino, paralisi faciale “a frigore”, emiplegia (sequele di ictus e post-traumatica).
- Gastroenterologia: gastrite, ulcera gastroduodenale, spasmo esofageo, ernia jatale, nausea e vomito, dispepsia, stipsi, sindrome del colon irritabile, emorroidi.
- Affezioni cardiocircolatorie: nevrosi cardiaca, palpitazioni, aritmia, esiti di infarto miocardio.
- Urologia: vescica instabile, cistite interstiziale, disuria, enuresi notturna, coliche renali.
- Pneumologia: asma, bronchite cronica, BPCO.
- Otorinolaringoiatria: sinusite, rinite vasomotoria, faringite cronica, disfonia, ipoacusia, acufeni, catarro tubarico, vertigini.
- Allergologia: oculorinite e asma allergica, orticaria, rush cutanei.
- Psichiatria: sindrome bipolare, depressione, insonnia, ciclotimia, attacchi di panico.
I limiti terapeutici dell’agopuntura sono determinati dalle risorse organiche del malato: quando è possibile, attraverso meccanismi nervosi e bioumorali, almeno in parte, un recupero delle funzioni fisiologiche interessate dalla malattia, la guarigione può essere totale o parziale. In caso di danno irrimediabile di tipo organico e di perdita di capacità funzionale di un tessuto od apparato, invece, l’agopuntura è priva di efficacia e quindi non indicata (Allais G, Giovanardi CM, Pulcri R, Quirico PE, Romoli M, Sotte: Agopuntura: evidenze cliniche e sperimentali, aspetti legislativi e diffusione in Italia, 2000 (a cura di FISA, Federazione Italiana delle Società di Agopuntura).
Controindicazioni ed effetti collaterali
L’unica controindicazione dell’agopuntura consiste nell’evitare aree cutanee affette da lesioni o infezioni, allo scopo di non aggravare la patologia tissutale locale. Non sono segnalati effetti collaterali particolari, a parte l’eventuale comparsa di piccoli ematomi nella sede di infissione dell’ago o la possibilità di lipotimia nel corso del trattamento di agopuntura, causata solitamente da labilità emotiva del soggetto e conseguente ipotensione ortostatica; questo incidente è evitabile effettuando sempre i trattamenti in decubito.
Vi è infine il rischio di ledere organi interni e tronchi vasculo-nervosi nel caso in cui l’infissione profonda dell’ago venga eseguita senza le indispensabili cognizioni anatomiche: per questo motivo è essenziale la manus medica.