L’agopuntura è una tecnica terapeutica che fa parte del corpus della Medicina Tradizionale Cinese (MTC) unitamente alla moxibustione, alla farmacologia (che si avvale di preparati di derivazione animale, vegetale e minerale) alla dietetica, al massaggio e ad altre tecniche di igiene psico-fisica quali il Taijiquan ed il Qigong.
La tecnica dell’agopuntura consiste nel trattamento delle varie patologie o, meglio ancora, nella loro prevenzione tramite la stimolazione con aghi e/o calore (moxibustione) di particolari punti sensibili del corpo umano localizzati lungo linee precise, i Meridiani, con l’intento principale di riequilibrare le capacità di difesa e di reazione dell’organismo.

La Medicina Cinese, e, quindi, l’agopuntura, affondano le loro radici nell’antico pensiero taoista e si pongono come obiettivo primario la cura dell’individuo, visto nella sua globalità fisica e psichica. La visione olistica propria della MTC considera il corpo umano come un insieme di funzioni tra loro correlate ed interdipendenti e si rifiuta di concepire i singoli organi ed apparati come entità a se stanti.
Per fare un esempio, possiamo paragonare la concezione che la MTC ha del corpo umano a ciò che per la nostra medicina rappresenta il Sistema Endocrino, nel quale sono comprese diverse funzioni specifiche, ma facenti parte di un unico “sistema funzionale”.
Analogamente la Medicina Cinese descrive con estrema precisione la fisiopatologia umana attraverso organi-funzione (Zangfu) totalmente interdipendenti e tra loro legati da rapporti di vero e proprio feedback, proprio come avviene per le nostre ghiandole endocrine.
Oltre 7500 lavori sperimentali e scientifici presenti nella base di dati biomedica Medline, la più accreditata nel mondo occidentale, testimoniano gli effetti terapeutici ed i meccanismi di azione dell’agopuntura in modo inequivocabile (vedi news scientifiche). E’ da ritenersi acquisito che non si possano mettere in dubbio l’efficacia clinica dell’agopuntura ed i suoi fondamenti scientifici senza prevenzione o malafede.
Analogamente a qualunque intervento terapeutico, anche di tipo occidentale, sortisce un effetto migliore se il paziente è motivato a riceverlo. La figura  del medico,  in quanto capace di realizzare un positivo clima di empatia, è in grado di influenzare positivamente qualsiasi terapia, anche di tipo chirurgico. Non è sostenibile che questo effetto sia maggiore nel caso dell’agopuntura o che addirittura sia la causa prima dell’efficacia della medesima.
Tre o quattro millenni or sono la figura dell’agopuntore si confondeva con quella dello sciamano, “Uomo della Medicina” cui era riconosciuta la capacità armonizzare all’interno del corpo umano le forze del Cielo e della Terra (Qi), che si riteneva presiedessero ai fenomeni vitali. La malattia derivava dalla rottura dell’equilibrio tra queste forze e la capacità dello sciamano consisteva nel colpire ed uccidere con aghi acuminati i demoni che si erano annidati all’interno dei tessuti e che vi provocavano dolore.
Attualmente si può affermare che il medico agopuntore ha come scopo principale il riequilibrio delle l’equilibrio psico-fisico, al fine di prevenire e di curare le malattie.
I numerosi studi effettuati dal 1960 (Melzack e Wall) in poi hanno dimostrato che le teorie della MTC sono supportate da un preciso substrato anatomo-funzionale. Si è così accertato che il punto di agopuntura è un’entità anatomica reale costituita da un’unità vasculo-nervosa e che la stimolazione del punto provoca liberazione di endorfine e di altri neuromediatori a livello centrale e periferico. Inoltre, nei casi di sezione midollare o nervosa periferica l’agopuntura perde la sua efficacia, e ciò dimostra che la sua azione è mediata dal sistema nervoso.
I principali effetti terapeutici dell’agopuntura, dimostrati sperimentalmente sono i seguenti:
– Antalgico
– Analgesico
– Antispastico, antidistonico e decontratturante sulla muscolatura liscia e striata.
– Antiinfiammatorio
– Trofico e vasomodualatore
– Immunomodulatore
– Regolatore dell’omeostasi e della funzione endocrina
– Sedativo, antidepressivo e ansiolitico
Per una descrizione dettagliata degli effetti e dei meccanismi di azione dell’agopuntura è possibile consultare il seguente testo, pubblicato a cura della F.I.S.A., Federazione Italiana delle Società di Agopuntura:
Agopuntura – evidenze cliniche e sperimentali, aspetti legislativi e diffusione in Italia Allais GB, Giovanardi C, Pulcri R, Quirico PE, Romoli M, Sotte L CEA, Milano: 2000.
L’agopuntura, praticata da Medici con un adeguato curriculum formativo (corso quadriennale post laurea), non presenta alcun rischio e si propone come una tecnica terapeutica assolutamente sicura ed innocua, garantita dall’impiego di aghi sterili, secondo quanto prescritto dalla O.M.S.; negli Stati Uniti, inoltre, gli aghi da agopuntura sono stati inclusi dalla F.D.A. tra gli strumenti chirurgici.
L’agopuntura è una tecnica assolutamente priva di effetti collaterali, dal momento che non prevede l’assunzione di sostanze esogene, ma si propone unicamente di stimolare l’organismo in modo da indurlo, con le proprie capacità, a reagire alle diverse situazioni patologiche.
Raramente si possono verificare piccoli ematomi nella sede di inserzione dell’ago, che si risolvono spontaneamente in poco tempo.
L’inserzione dell’ago, se praticata correttamente, non è dolorosa. Gli aghi impiegati sono di acciaio, non sono cavi e presentano un diametro di pochi decimi di millimetro (in genere 0,3 mm.). L’ago da agopuntura, in virtù di queste sue peculiari caratteristiche, si insinua tra i tessuti senza traumatizzarli, differentemente da quanto avviene per gli aghi cavi e taglienti impiegati nelle comuni terapie endovenose e intramuscolari.
Il paziente generalmente non soffre per l’infissione dell’ago, però è essenziale che durante la stimolazione del medesimo avverta lievi parestesie in loco ed a volte anche a distanza (DeQi). Queste sensazioni (formicolio, intorpidimento, senso di peso o di gonfiore, lieve scossa elettrica) indicano l’attivazione delle strutture nervose e la corretta esecuzione della manovra agopunturale. Un’infissione dell’ago che non provochi almeno in parte queste sensazioni è da considerarsi non corretta ai fini terapeutici.
Negli anni ’50 l’agopuntura in Occidente venne conosciuta e poi si diffuse essenzialmente come terapia  del dolore , con indicazione elettiva per la terapia delle patologie muscolo-scheletriche.
Sebbene l’effetto antidolorifico si estrinsechi a più livelli, tra i quali ricordiamo quello midollare (inibizione della trasmissione del dolore mediante il Gate Control System), quello mesencefalico (circuiti inibitori discendenti noradrenergico e serotoninergico) e diencefalico (secrezione di ß-endorfine), tuttavia non è il principale protagonista dei successi terapeutici dell’agopuntura anche nelle patologie dolorose e muscolo-scheletriche.
Sono più importanti gli effetti trofico e di regolazione del tono vascolare, decontratturante ed antiinfiammatorio poiché favoriscono la restitutio ad integrum dei tessuti e non solamente una fugace scomparsa del dolore, priva di alcun significato terapeutico.
Un uso corretto dell’effetto antalgico è invece rappresentato dall’analgesia chirurgica, che consente l’esecuzione di interventi senza l’impiego di farmaci anestetici, e dell’analgesia post-chirurgica, che è in grado di alleviare notevolmente i dolori post-operatori. In questi casi, comunque, viene sempre usata l’elettroagopuntura, cioè la stimolazione mediante apposite apparecchiature degli aghi,  per periodi assai prolungati (alcune ore), tecnica assai diversa nella pratica e negli obiettivi dalla normale agopuntura medica.
Come abbiamo visto nella domanda  n° 9, la visione dell’agopuntura come terapia prevalentemente di tipo antidolorifico non è solamente parziale, ma addirittura fuorviante. Ciò nonostante, proprio in virtù della globalità degli effetti che abbiamo descritto, la patologia muscolo-scheletrica rappresenta senz’altro un campo di applicazione elettivo di questa metodica.
L’agopuntura, associata alle altre tecniche della MTC, in Oriente rappresenta da oltre 30 secoli non una terapia alternativa, ma la medicina convenzionale: per questo motivo il suo impiego è sempre stato assai diffuso ed esteso a tutte le patologie.
Non è possibile fornire un index dettagliato delle patologie trattabili con l’agopuntura e dei risultati terapeutici ottenibili in ciascuna di esse, perché spesso sono le condizioni del singolo paziente e le sue capacità di recupero fisiologico a determinare i risultati della terapia, i cui effetti possono essere a volte risolutivi ed altri solamente parziali o deludenti. Sta all’esperienza del medico sottoporre ad agopuntura i pazienti nei quali intravede possibilità di recupero fisiologico ed indirizzare ad altre terapie i malati che presentano una situazione gravemente compromessa, soprattutto quando sono presenti lesioni organiche irreversibili. Fatte queste premesse, forniamo comunque un elenco di massima con le indicazioni elettive alla terapia agopunturale, suddivise per branche :
Apparato muscoloscheletrico: Artrosi della colonna vertebrale, discopatie e dolori da ernie discali cervicali e lombari (escluse quelle “paralizzanti”, o con seri danni della radice motoria), cervico-brachialgie, lombalgie, lombosciatalgia, lombocruralgia, spondilolistesi, crolli dei corpi vertebrali da osteoporosi, artrosi dell’articolazione temporo-mandibolare, periartrite scapolo-omerale (spalla dolorosa), epicondilite, rizartrosi del pollice, artralgie della mano, sindrome del tunnel carpale (fase iniziale), algie dell’articolazione  sacro-iliaca, periartrite dell’anca, coxartrosi, gonartrosi, talalgia plantare, metatarsalgie, contratture muscolari distrettuali e disattivazione di trigger points con relativo dolore proiettato, fibromialgia primaria .
Sistema Nervoso: Cefalea vascolare (emicrania), cefalea tensiva, cefalea “a grappolo” (di Horton), nevralgia essenziale del trigemino, nevralgia di Arnold, paralisi del n. facciale “a frigore”, blefarospasmo, paresi e paralisi degli arti (esiti di ictus o post-traumatici), polinevriti di natura da determinare,.
Ginecologia e Ostetricia: Irregolarità del ciclo e del flusso mestruale, amenorrea, dismenorrea, sindrome premestruale, sindrome climaterica, infertilità, leucorrea ed infezioni genito-urinarie recidivanti. iperemesi gravidica, presentazione podalica (tra la 32a e la 34a settimana), induzione del parto nella gravidanza oltre il termine, analgesia e potenziamento della dinamica uterina nel corso del parto.
Andrologia: Impotenza, eiaculazione precoce, astenospermia.
Urologia: Vescica instabile, cistiti recidivanti, disuria, enuresi notturna, coliche renali.
Affezioni cardiocircolatorie: Nevrosi cardiaca, palpitazioni, aritmia
Gastroenterologia: Gastrite, ulcera gastroduodenale (cronicità e prevenzione delle recidive), spasmo esofageo, ernia iatale, nausea e vomito mattutini, epigastralgie funzionali, dispepsia, stipsi, alvo alternante, colon irritabile, tenesmo, crisi emorroidarie.
Pneumologia: Asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, tosse.
Affezioni otorinolaringoiatriche: Sinusiti, rinite vasomotoria, faringite cronica, disfonia, ipoacusia, acufeni, vertigini, anosmia.
Manifestazioni allergiche: Oculorinite ed asma allergiche, orticaria, rush cutanei.
Turbe psico-emotive: Ansia, depressione, agitazione, ciclotimia, attacchi di panico, insonnia, intolleranza allo stress.
L’agopuntura e la MTC in genere sono assai efficaci in molte situazioni patologiche, ma non rappresentano, come neppure la MO, una panacea per tutti i problemi di salute. Entrambe, sia la MTC che la MO, presentano dei limiti e degli insuccessi, ma se impiegate in maniera complementare ed integrata, come avviene oggi nella moderna Cina, possono offrire al paziente un ottimo servizio nel mantenimento del suo stato di salute e di benessere. Sia nelle situazioni acute che in quelle croniche entrambi gli approcci, cinese ed occidentale, possono essere di grande aiuto al paziente: l’agopuntura inoltre presenta l’indubbio vantaggio del mancato impiego di farmaci ed ottiene risultati forse più lenti, ma spesso più duraturi nel tempo e scevri da quegli effetti collaterali indesiderabili, che spesso limitano i successi della MO. Molto spesso avviene che collateralmente al disturbo per il quale il paziente viene in consultazione, si regolarizzano col trattamento di agopuntura funzioni o disturbi, che duravano sa anni.
Come documentato sperimentalmente anche sugli animali,  c’è una percentuale intorno al 25% di soggetti che presenta una risposta insoddisfacente al trattamento, verosimilmente a causa di una produzione di endorfine dopo la infissione degli aghi più massiccia, ma meno persistente rispetto ai soggetti rispondenti. Per tale gruppo minoritario di soggetti il trattamento risulta poco efficace o del tutto inefficace. Purtroppo non è possibile stabilire a priori la rispondenza al trattamento stesso.  L’agopuntura è inoltre da evitare in soggetti che hanno fobia o timore  eccesivo per le punture in genere.
Ancora oggi il paziente spesso si rivolge all’agopuntura come ultima spiaggia o come “alternativa” quando la Medicina Occidentale non ha soddisfatto le sue aspettative, senza sapere che la MTC, e quindi l’agopuntura non vuol essere un’alternativa alla Medicina Occidentale. La MTC esamina, valuta e cura le stesse malattie partendo da un diverso punto di vista, privilegiando la visione globale dell’uomo e tenendo ben presente che un disturbo fisico può influire sulla psiche e viceversa, anticipando al IV secolo a.C. ciò che la Medicina Occidentale ha sancito (e dopo quale travaglio!) solamente nel XX secolo, accettando la medicina psico-somatica!.
Una posizione preconcetta di rifiuto della medicina moderna da parte dell’agopuntore costituisce un atteggiamento pericoloso non solo nei confronti della sua professionalità, ma soprattutto dei pazienti, i quali hanno diritto ad avere dal medico cui si rivolgono il massimo risultato terapeutico, che è assicurato solamente dalla conoscenza approfondita e dall’integrazione delle diverse metodiche terapeutiche.
La prima visita presso un medico agopuntore non è diversa da quella praticata da qualsiasi altro specialista occidentale. Dopo un’attenta valutazione dei sintomi e della storia clinica del paziente, nonché degli accertamenti diagnostici eseguiti in precedenza, il medico agopuntore visita il paziente ponendo particolare attenzione alla semeiotica agopunturale, che presenta caratteristiche proprie e peculiari. La valutazione degli elementi semeiologici permette al Medico Agopuntore di formulare una diagnosi precisa ed individualizzata e di impostare la terapia in base al quadro clinico di ogni singolo paziente. Al termine della visita si procede all’esecuzione del trattamento di agopuntura.
Gli aghi rimangono infissi mediamente per 15-20 minuti (salvo casi particolari), per cui un trattamento di agopuntura dura mediamente circa 30 minuti.
Il numero degli aghi impiegati varia a seconda del quadro clinico e della patologia. In linea di massima si può affermaree che nelle patologie muscolo-scheletriche si impiega un maggior numero di aghi (da 10 a 20), per la necessità di stimolare la parte dolente attraverso l’infissione di alcuni punti locali. Nelle patologie internistiche invece, raramente si supera il numero di 10-12 aghi.
Il numero di trattamenti necessari a risolvere il problema posto dal paziente è molto variabile, specialmente in funzione del tipo di patologia. In generale, dopo uno o più trattamenti, il Medico Agopuntore è in grado, in base alle variazioni della sintomatologia, di valutare la risposta del paziente e la opportunità di proseguire o meno il trattamento e con quali modalità. Se emerge l’opportunità di proseguire il trattamento, questo può essere protratto fino ad un massimo di una decina di sedute.
Durante la fase iniziale di acuzie può essere indicata una cadenza bisettimanale per una-due settimane. Successivamente, in funzione dei miglioramenti ottenuti, si possono dilazionare i trattamenti a cadenza settimanale, proseguendo in tal modo fino alla fine del ciclo. Questo solitamente è composto da 5-10 trattamenti, a seconda dell’importanza del quadro clinico. I cicli terapeutici possono essere ripetuti, nel caso di recidiva, una o più volte nel corso di un anno. In casi particolari (ad es. le allergie stagionali) può essere opportuno effettuare annualmente cicli di 5-6 trattamenti a scopo preventivo, iniziando la terapia circa un mese prima dell’insorgere del disturbo. Nelle patologie croniche è anche possibile istituire una terapia di mantenimento con trattamenti mensili, oppure a diversa cadenza.  Comunque dopo aver ricevuto  un ciclo completo di trattamento l’organismo del paziente conserva una  “memoria” per diversi mesi o anche anni, per cui la ripetizione sortisce generalmente effetti più rapidi.
In pazienti particolarmente sensibili o “reattivi” si può verificare dopo la prima seduta un esacerbarsi della sintomatologia dolorosa, che generalmente si placa nel giro di 24-48 ore e rappresenta comunque un segno prognostico favorevole in quanto significa che il paziente reagisce alla stimolazione.
Una reazione costante è viceversa rappresentata da un senso di benessere e di rilassamento che il paziente avverte nelle ore successive al trattamento e che tende a divenire più duraturo man mano che il trattamento progredisce.
In base alla sentenza della Corte di Cassazione del 19/07/82 la pratica dell’agopuntura in Italia è riservata esclusivamente dai laureati in Medicina e Chirurgia in quanto è considerata “atto medico”. Il non medico che pratica l’agopuntura commette quindi il reato di “esercizio abusivo della professione medica” ed è passibile di denuncia penale.

 

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